LEVI CORRADO



Nota biografica
Come architetto e' stato allievo di Carlo Mollino e di Franco Albini.
Come scrittore ha pubblicato:
- "New Kamasutra, didattica sadomasochistica" ed. La Salamandra, Milano 1979
- "Una Diversa Tradizione" ed. CLUP Milano 1981
- "Canti spezzini" ed.Chimera Magazine, Milano 1986
- "Diari di qua e di là'" ed. Politi, Milano 1988
- “Marrakech. Teoria” ed. Cadmo 2006
- “ Mes amis! Mes amis!” ed. Corraini 2007
Ha tenuto una rubrica periodica su Flash Art sulla nuova arte italiana ed ha pubblicato scritti sugli artisti contemporanei in varie riviste.
Nel suo studio di Milano ha organizzato mostre d'arte a partire dal 1985 ed ha curato la mostra "Il Cangiante" al PAC di Milano nel 1986.
Come artista dal 1983 espone regolarmente in Italia e a New York.
Nel 1991 gli e' stato conferito il premio Francesca Alinovi.
Guanto d’Argento di Boxe Francese Savate.

Biography
As an architect he was student of Carlo Mollino and Franco Albini.
As an author he published:
- "New Kamasutra, didattica sadomasochistica" ed. La Salamandra, Milan 1979
- "Una Diversa Tradizione" ed. CLUP Milan 1981
- "Canti spezzini" ed. Chimera Magazine, Milan 1986
- "Diari di qua e di là'" ed. Politi, Milan 1988
- “Marrakech. Teoria” ed. Cadmo 2006
- “Mes amis! Mes amis!” ed. Corraini 2007

He edited a regular column on Flash Art Magazine about new italian art and he published texts about contemporary artists on various magazines.
In his own Studio in Milan he organized many art Shows starting from 1985 and he curated the show “Il Cangiante” at PAC in Milan in 1986.
As an artist since 1983 he regularly exhibits in Italy and in New York.
In 1991 He was awarded the prize Francesca Alinovi.
Savate French boxing Silver Glove.


--- Edipo Lamp---
Corrado Levi, torinese, laureatosi con Carlo Mollino, è stato in seguito adottato dalla città di Milano, dove ha insegnato Composizione Architettonica presso il politecnico cittadino, perseguendo con originalità l’eredità del suo maestro Franco Albini. Qui ha sviluppato un personalissimo metodo didattico-poetico dell’attraversamento disciplinare, mettendo in atto una pratica che lo ha portato a esprimersi oltre che nell’architettura anche nella scrittura, nel design e soprattutto nelle arti visive, tanto da meritarsi l’appellativo di artista cross-over.
La sua opera è volta a superare il principio aristotelico per il quale una cosa e il suo contrario non possono coesistere. Per Levi, che si serve della poetica del paradosso, sono piuttosto vere l’una e l’altra cosa, perché la centralità poetica e politica del corpo è alla base della progettazione di qualsiasi suo lavoro, attraverso un’azione tesa a rompere i confini teorici, territoriali, etici, corporali.
Così Levi, nel progettare la lampada Edipo, attinge alla cultura artistica e filosofica greca, che più di ogni altra ha messo al centro il corpo nell’edificazione di una civiltà fondante. Una testa “classica” bendata, esempio “illuminante” del paradosso del vedere: dal mito dell’accecamento di Edipo, dunque di chi non vede più, a un’opera-oggetto che invece serve per illuminare (e quindi per vedere meglio), incarnando così la volontà di capire, tramite l’intelligenza umana, l’esistenza e il mondo pur nel suo tragico destino.

Born in Turin, Corrado Levi graduated with Carlo Mollino before later being adopted by the city of Milan, where he taught Architectural Composition at the city’s Politecnico, in his original way perpetuating the legacy of his teacher Franco Albini. Here, he developed a highly personal didactic/poetic method of disciplinary cross-cutting, establishing a practice based on self-expression not just through architecture but writing, design and, especially, the visual arts, earning the epithet “crossover artist”.
Levi’s works seek to overturn the Aristotelian principle whereby one thing and its opposite cannot coexist. Drawing on the poetics of paradox, on the contrary for Levi both one thing and the other are true. The poetic and political centrality of the body underlies the design of all his works, generating actions oriented toward breaking down theoretical, territorial, ethical and bodily boundaries.
Consequently, in designing the Edipo [Oedipus] lamp, Levi drew on Greek artistic and philosophical culture, which more than any other placed the body at the centre of building a foundational civilization. A “classic” blindfolded head, an “illuminating” example of the paradox of seeing: from the myth of Oedipus’s blinding as applied to people who can no longer see to a work/object that, on the contrary, serves to illuminate (helping us to see better) by leveraging human intelligence the work embodies the desire to understand life and the world, its tragic fate included.

Giacinto Di Pietrantonio